
Bardhyl Alibali è un artista di origini albanesi. Si avvicina giovanissimo all’arte e si specializza in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Tirana. Le opere della giovinezza sono caratterizzate da un gusto classicista, che risente degli insegnamenti accademici di regime. In un secondo momento si trasferisce per motivi di studio in Italia, a Firenze, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti, conseguendo il diploma. La sua arte si apre finalmente a possibilità molto più ampie, inizia ad abbandonare i virtuosismi e le esteriorità per concentrarsi sulla resa volumetrica e sulla reale essenza dei suoi soggetti. Il tratto si fa più ampio e pastoso, mette da parte i pennelli ed inizia ad utilizzare la spatola, attratto dalle sue infinite possibilità di resa luministica. Le sue composizioni si aprono su vedute cittadine, ma non è la resa fotografica dei paesaggi ciò che lo interessa. I colori da netti e decisi, protagonisti assoluti dell’opera, trasmettono ora i suoi stati d’animo. La rappresentazione realistica dell’oggetto è sostituita dunque dalla visione che ne dà l’artista dopo averla filtrata attraverso il suo occhio e la sua sensibilità. Appartengono a questa produzione una serie di opere in cui protagoniste sono le rivisitazioni di interni, in particolare di antiche biblioteche, in cui lo spazio prospettico è declinato secondo lo sguardo dell’artista. Scaffalature colme di testi abbozzati con la spatola per rendere più intenso il sapore del legno si aprono su pavimenti maiolicati dai colori variopinti. L’artista ricostruisce l’atmosfera meditabonda e silenziosa di quei luoghi adibiti alla diffusione del sapere attraverso impressioni materiche in cui il colore struttura le forme e modula lo spazio, donando corpo, anima e vita. Una febbrile attività espositiva in molte gallerie italiane ed in spazi museali ha imposto Alibali all’attenzione di amatori, collezionisti e addetti ai lavori.