Gianni Moramarco

“La mia arte ha a che fare con l’intensità….Gli oggetti senza l’uomo non sono nulla. Io mostro la magnificenza dell’energia, le sue eccitanti possibilità” (Jeff Koons)

Gianni Moramarco è torinese di nascita e ama definirsi un creativo: ha spaziato nel mondo dell’architettura e del design per approdare infine all’universo dell’arte, facendo proprie tutte le esperienze formative. Il suo linguaggio si ispira all’arte neo-pop  soprattutto nelle tematiche affrontate, con incursioni nelle atmosfere surrealiste.  Le icone della contemporaneità, appartenenti spesso all’universo dei supereroi della Marvel, si muovono in contesti architettonici ben definiti, come scorci della città di Torino, piazze e musei che vengono rappresentati con un tratto volutamente artigianale, di vago sentore espressionista. Gianni Moramarco ha partecipato a numerose mostre in importanti gallerie italiane ed europee ed ha esposto nel 2014 alla VII Biennale Internazionale d’Arte di Ferrara.

L’arte per Gianni Moramarco: Riflessione o evasione?
Il surrealismo di matrice neo-pop che caratterizza l’arte di Gianni Moramarco ci proietta in contesti inverosimili dove “donne fatali” dalle movenze conturbanti o “Catwoman” dagli atteggiamenti seducenti, si muovono in spazi lussuosi costellati da oggetti iconici che richiamano brand del lusso. I personaggi, come nei fotogrammi di un film, si aggirano in maestosi palazzi neoclassici o barocchi dove sculture ed opere pittoriche del passato convivono con oggetti kitch e ridondanti del presente. Figure dalla carica simbolica come i fenicotteri rosa, agiscono come presenze costanti con la loro aura di prosperità. Lo sguardo inquietante del Joker sembra gettare un’ombra impietosa e beffarda su questo universo di apparente perfezione, di cui egli rappresenta la degenerazione tragica e patetica. Gianni Moramarco con sottile ironia entra nel nostro immaginario più profondo, rappresenta i nostri desideri inconfessabili forgiati da una cultura consumistica ed estetizzante e lo fa usando il linguaggio del fumetto, risvegliando la nostra natura infantile e narcisistica e liberandola dall’elemento perturbante della figurazione espressionista. Per questo tutti sono attratti dalle sue opere senza rimanerne turbati o sopraffatti. Queste affascinanti creazioni vanno osservate senza pregiudizio alcuno, lasciandosi ammaliare dallo sfavillante luccichio di un mondo di effimera apparenza, dove la cultura alta di unisce a quella popolare e la storia dell’arte al consumismo.